Conto alla rovescia per le Partite Iva: cambiano le soglie per restare nel regime forfettario | Nei guai milioni di italiani
Le Partita Iva entrano nel mirino del governo Meloni: ecco che cosa cambia nel 2025 per chi ha un regime forfettario
Un cambiamento importante sta per arrivare e riguarda milioni di italiani con partita Iva.
La nuova disposizione decisa dal governo Meloni ha cambiato le soglie per restare nel regime forfettario.
Si tratta di una novità che potrebbe avere un impatto significativo sulla gestione fiscale di molti lavoratori autonomi.
Tantissimi italiani sono ormai nel panico. Continua a leggere per scoprire di cosa si tratta così da prepararti al meglio.
2025: tra tagli e nuove misure, ora arriva una stretta per le partite Iva
Già con il governo Meloni, tra tagli e misure fiscali, la stabilità per i titolari di partita IVA sembrava sempre più difficile da raggiungere. Ora, come se non bastasse, è in arrivo una stretta che rischia di complicare ulteriormente la vita a milioni di lavoratori autonomi. Si tratta di una novità che rappresenta un cambiamento significativo per milioni di partite IVA, che dovranno adeguarsi rapidamente per evitare sorprese fiscali nel prossimo anno.
Le modifiche imminenti al regime forfettario rappresentano un altro colpo per chi già deve fare i conti con una burocrazia complessa e spesso penalizzante. Ma qual è questa novità che sta creando così tante preoccupazioni? Continua a leggere per scoprire tutti i dettagli.
SOS regime forfettario: ecco cosa cambia
A partire dal 2025, cambiano decisamente i criteri per accedere e mantenere il regime forfettario, che offre una gestione fiscale semplificata per chi rispetta specifici requisiti. I titolari di partita IVA dovranno rispettare nuovi limiti di reddito e spesa:
- Ricavi o compensi massimi: per restare nel regime forfettario, il limite è fissato a 85.000 euro annui. Superare questa soglia, ma restare entro i 100.000 euro, comporterà l’uscita dal regime a partire dall’anno successivo.
- Spese per lavoro accessorio e collaborazioni: il tetto massimo è di 20.000 euro lordi.
Inoltre, è stata introdotta una maggiore flessibilità per chi percepisce redditi da lavoro dipendente. Il limite di reddito compatibile con il regime forfettario è stato innalzato da 30.000 a 35.000 euro, permettendo a molti professionisti di conciliare attività autonome e subordinazione. Tuttavia, restano escluse alcune tipologie di reddito, come arretrati e somme soggette a tassazione separata. Superare i 100.000 euro di ricavi comporterà l’uscita immediata dal regime forfettario, con l’applicazione delle regole ordinarie IRPEF e IVA a partire dalle operazioni che hanno determinato il superamento della soglia.