Vendi i vestiti usati? Ecco perché dovresti smettere subito: scattano i controlli e le multe
Se sei abituato a vendere o a comprare vestiti usati, fai molta attenzione, potresti ritrovarti nei guai all’improvviso.
Smetti di combattere le conseguenze del fast fashion in questo modo se non vuoi correre rischi.
Stai lontano dalle piattaforme di vendita online di indumenti e vestiti usati: ecco che cosa potrebbe accadere.
Il riciclo e il mercato del second hand può rivelarsi pieno di insidie. Scopri subito perché per non avere problemi in futuro.
Ormai è una prassi diffusa quella di svuotare l’armadio da abiti che non si usano più, eppure, a quanto pare, non è così vantaggioso come potrebbe sembrare.
Vestiti usati, quello che non sai sul mercato del second hand
Negli ultimi anni abbiamo assistito all’affermarsi di tantissime attività di e-commerce che hanno sostituito i negozi fisici di tutti i generi, specialmente quelli di abbigliamento. Il motivo del successo è di certo da ricercarsi nei prezzi al pubblico più vantaggiosi, che sono una conseguenza della riduzione notevole dei costi sostenuti dalle realtà di shopping online rispetto a quelle dei canali tradizionali.
Gli acquisti online sono più rapidi, vantaggiosi e questo ha creato i presupposti per un mercato del fast fashion che continua a crescere a dismisura. Purtroppo le conseguenze di questo fenomeno sono inquinamento, armadi pieni di capi acquistati a basso costo ma spesso inutilizzati e una continua voglia di liberarsene per comprare capi nuovi. Su questo terreno fertile è nato il mercato del second hand, oggi in gran voga. Purtroppo però per quanto possa sembrare una soluzione intelligente per contrastare il fenomeno degli acquisti compulsivi, che alimentano le discariche di rifiuti sparse per il mondo, presentano anche un grande rischio. Se anche tu compri e vendi abiti usati, scopri di che cosa si tratta.
Cosa accade a chi vende indumenti che non usa più
La direttiva Dac7 del 2021 ha obbligato tutte le piattaforme di vendita online a comunicare i dati di vendita degli utenti. Per tanto chi vende abiti usati in Italia, secondo il provvedimento del 20 novembre 2023 dell’Agenzia delle Entrate, è tenuto a compilare obbligatoriamente un modulo in cui devono essere indicati tutti i dati degli utenti che mettono in vendita articoli, ovvero nome, cognome, data di nascita,
indirizzo, codice fiscale o partita Iva.
L’indicazione serve all’applicazione della tassazione, per contrastare l’evasione fiscale, perché sulle vendite effettuate vanno pagate le imposte. Il pagamento però va fatto solo se in un anno solare sono state fatte almeno 30 vendite o se l’ammontare del guadagno raggiunge i 2.000 euro.