Tassa rifiuti, se sbagli sacchetto paghi 482€: cambia tutto da maggio e ti controllano anche in casa | Parte da questi Comuni

Tassa rifiuti, se sbagli sacchetto paghi 482€: cambia tutto da maggio e ti controllano anche in casa | Parte da questi Comuni

Nuova TARI (foto di Anna Shvets da pexels) - bitontotv.it

Tassa rifiuti: cambia tutto, se sbagli sacchetto adesso paghi di più. Da adesso ti controllano tutto quello che butti via. 

Negli ultimi tempi si sta parlando di cambiamenti in arrivo per la tassa sui rifiuti. Non è la solita voce di corridoio: qualcosa si sta davvero muovendo, e riguarda da vicino ogni famiglia.

La classica Tari, quella che paghiamo tutti ogni anno, potrebbe presto cambiare volto. E non si tratta solo di numeri in bolletta: con le nuove regole, anche un semplice errore con un sacchetto potrebbe costarci caro.

Eh sì, perché con il nuovo sistema in arrivo, chi sbaglia sacchetto rischia di pagare di più. Non tanto per punizione, quanto perché si vuole spingere le persone a separare meglio i rifiuti e a produrne meno.

Ma di cosa si tratta esattamente? Andiamo a scoprirlo, così da non farci cogliere impreparati. Anche perché in alcuni Comuni è già realtà.

Tassa rifiuti: se sbagli sacchetto paghi la multa

Per capire di cosa stiamo parlando dobbiamo concentrarci sull’attuale Tari. Paghiamo una tassa per i rifiuti, certo, ma senza tenere conto di quanti ne produciamo davvero. Un po’ come quando le aziende energetiche ci mandano una bolletta con “consumi stimati” e non effettivi, reali.

Ecco quindi che le cose stanno cambiando in alcuni Comuni e presto sarà così per tutti. Il nome che comincia a circolare è Tarip. È una tariffa puntuale, pensata per sostituire la Tari, che si basa su un principio molto semplice: chi meno inquina, meno paga. L’idea è premiare chi fa la raccolta differenziata con attenzione e produce poca indifferenziata.

raccolta spazzatura
Raccolta spazzatura (Foto di César Mota da Pixabay) – bitontotv.it

La nuova tariffa

Come fa notare money.it non è una novità dell’ultima ora: la legge che prevede la Tarip esiste dal 2013, ma molti Comuni non l’hanno ancora adottata perché prima devono dotarsi di un sistema in grado di misurare effettivamente quanto secco non riciclabile produce ogni utenza. Con la Tarip quindi non si paga più solo in base ai metri quadrati della casa e al numero di persone che ci vivono, ma anche (e soprattutto) in base a quanti rifiuti indifferenziati si buttano.

Ogni famiglia avrà a disposizione un certo numero di svuotamenti del bidone grigio,  all’anno. Se si supera quel numero, ogni svuotamento in più viene conteggiato e aggiunto alla bolletta. I contenitori sono dotati di un chip, che registra quando e quanto si espone. Il sistema è già realtà in alcuni Comuni italiani. Solo nel 2024, sono stati 872 quelli che hanno adottato la Tarip, e altri seguiranno nei prossimi anni. Alcune regioni, come il Lazio, l’Emilia-Romagna e il Veneto, sono già più avanti nel processo. Presto dovremo adattarci anche noi.