A marzo vi facciamo sanguinare la busta paga | Giorgetti ha deciso: bomba atomica sullo stipendio di questi italiani

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Controlla subito la tua busta paga: a quanto pare sono in arrivo pessime notizie per alcuni dei lavoratori italiani.
Scopri che cosa sta per accadere e cosa aspettarti per lo stipendio del mese di marzo 2025.
Parecchi contribuenti che lavorano nel Bel Paese percepiranno una busta paga più leggera.
Ecco la decisione arrivata dal Ministro dell’economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Dipendenti italiani su tutte le furie: è emersa la verità sulle conseguenze delle modifiche normative di natura fiscale.
La situazione degli stipendi per i lavoratori italiani
Il mondo del lavoro in Italia è contraddistinto da un mancano adeguamento contributivo che spinge molti a cercare un futuro professionale all’estero, dove è più semplice percepire uno stipendio in linea con l’attuale costo della vita. Da nord a sud dello stivale invece gli stipendi ultimamente sembrano essersi addirittura ridotti. L’anno è iniziato da appena due mesi eppure già si possono toccare con mano i risultati della nuova Legge di bilancio 2025, approvata il 31 dicembre 2024. Come molti di voi già sapranno, il Governo ha apportato alcune modifiche normative di natura fiscale. Le conseguenze di queste novità pesano sulle busta paga dei contribuenti italiani.
A quanto pare, grazie alle nuove regole del taglio del cuneo fiscale, alcuni lavoratori cominciato già a percepire una busta paga più ricca, mentre altri, al contrario hanno iniziato a vedersi accreditati sul conto meno soldi rispetto a prima. Cerchiamo dunque di fare chiarezza per capire quali lavoratori italiani potranno beneficiare del taglio del cuneo fiscale 2025 e per chi invece la legge italiana comporta dei tagli retributivi.

Come sono state modificate le retribuzioni
La Cgil ha pubblicato una tabella per rendere chiara a tutti la differenza tra gli stipendi del 2024 e le retribuzioni attuali. Dalla tabella si evince che il passaggio dallo sgravio di tipo contributivo a quello fiscale ha penalizzato molti lavoratori, specialmente chi ha un reddito annuo al di sotto dei 35.000 euro. La comparazione è stata fatta tralasciando le addizionali comunali, perché soggette a regole diversificate, a seconda del Comune di residenza. Tuttavia la Cgil ha tenuto conto delle nuove regole per il calcolo d’imposta nel 2025, dell’Irpef, l’imposta sui redditi delle persone fisiche, delle detrazioni per lavoro dipendente e del trattamento integrativo ex bonus Renzi.
La differenza tra il salario netto anno del 2024 rispetto al 2025 è di −1,12 euro per chi ha un imponibile previdenziale hanno fino a 8000 euro all’anno. Questa differenza però varia al variare dell’imponibile e, ad esempio, per chi ha un imponibile previdenziale hanno di 9.100 euro all’anno la differenza è di 79,62 euro annui. Addirittura per chi ha un imponibile di 8500 euro all’anno la differenza è 1.201,19. Chi ha un imponibile previdenziale di 45.000 euro all’anno non ha subito in alcun modo il cambiamento imposto con la variazione fiscale.