Blocco pensioni, da maggio non verranno più erogate a milioni di italiani: controlla le date di nascita selezionate | Non puoi fare ricorso

Blocco pensioni, da maggio non verranno più erogate (Foto: Canva) - Bitonto TV
In arrivo una nuova allarmante stretta sulle pensioni, che lascia milioni di cittadini senza parole. Ecco cosa sapere
Scatta l’allarme tra milioni di italiani: a partire da maggio le pensioni non verranno più erogate.
Mentre le voci si rincorrono, il timore è ormai concreto: non ti resta che controllare le date di nascita selezionate.
A quanto pare, non ci sarà né una deroga né tantomeno la possibilità di fare ricorso.
Ma cosa sta davvero succedendo? E soprattutto: chi rischia di restare senza pensione? Ecco tutti i dettagli.
Milioni di italiani restano coinvolti nel blocco pensioni
La notizia ha colpito come un fulmine a ciel sereno: da un preciso momento in poi, milioni di italiani potrebbero trovarsi esclusi dalla possibilità di accedere alla pensione come previsto. Nessuna deroga, nessun appiglio normativo utile: si tratta di una misura che entrerà in vigore per legge, con effetti concreti e immediati su una fascia ben precisa della popolazione. Il punto critico? Le date di nascita.
A essere colpiti saranno coloro che rientrano in specifici scaglioni anagrafici. Ma la situazione è ben più complessa di quanto sembri: non si tratta di un taglio diretto né di una revoca delle pensioni in essere, bensì di un meccanismo già attivo, che rischia però di creare enormi difficoltà a chi pensava di andare in pensione nel breve periodo. Se rientri tra i nati dopo una certa data, potresti dover rivedere tutti i tuoi piani. Continua a leggere per scoprire subito cosa sta per cambiare.

Pensioni: ecco le date di nascita selezionate per il blocco
La verità è che dal 2027 l’età pensionabile salirà di 3 mesi. A confermarlo è stato il direttore generale dell’INPS, Valerio Vittimberga, durante un’audizione alla Commissione parlamentare di controllo sugli enti previdenziali. Si tratta dell’effetto dell’adeguamento automatico dei requisiti anagrafici con le aspettative di vita, previsto ogni due anni dalla legge Fornero. Dopo l’ultima variazione del 2019 e una pausa dovuta al Covid, dal 2027 servirà più tempo per accedere alla pensione: tre mesi in più, al momento, salvo interventi politici.
A essere coinvolti saranno tutti i nati dopo il 1960, ovvero coloro che matureranno i requisiti dal 2027 in poi. Il requisito anagrafico salirà a 67 anni e 3 mesi, mentre quello contributivo passerà a 43 anni e 1 mese (42 e 1 mese per le donne). L’aumento toccherà anche le pensioni anticipate e quelle contributive, oltre alle opzioni di scivolo come isopensione e contratto di espansione.