Ultim’ora: PELLET VIETATO dallo Stato Italiano | Fa più danni dell’amianto: ti multano a sangue

Ultim’ora: PELLET VIETATO dallo Stato Italiano | Fa più danni dell’amianto: ti multano a sangue

Pellet vietato con effetto immediato (Foto: Pexels) - Bitonto TV

Panico tra gli italiani per le nuove normative sul pellet: ecco cosa sapere per evitare multe salate

Le ultime notizie sui combustibili stanno lasciando tutti sgomenti.

In un contesto già segnato da continue novità normative, arriva una decisione che cambia ancora una volta le carte in tavola.

Il pellet è stato vietato con effetto immediato dallo Stato italiano.

Cosa si nasconde dietro questo provvedimento? E quali sono le conseguenze per chi continuerà a usarlo? Non resta che scoprirlo.

Pellet, nuove regole in arrivo: cosa sta accadendo?

Negli ultimi anni, le normative e regolamentazioni in relazione al riscaldamento domestico non hanno fatto altro che cambiare con il tempo. Con il principale obiettivo di ridurre i consumi energetici e limitare l’impatto ambientale, le regole sono diventate sempre più stringenti, rinnovandosi continuamente. Ad oggi, una nuova ed improvvisa stretta sul pellet lascia tutti senza parole. Proprio così, nel mirino dello Stato ci è entrato il noto combustibile ricavato dal legno vergine, talvolta partendo da scarti di lavorazione altre volte dal tronco intero, usabile nella classica stufa a pellet.

Eppure, le nuove direttive dello Stato italiano non lasciano più spazio a dubbi: il pellet, colpevole di fare più danni dell’amianto, è stato vietato con effetto immediato. Ma la situazione è davvero così drastica come sembra? Quali sono davvero le nuove disposizioni? E soprattutto, che cosa rischia chi continuerà ad utilizzarlo? Non resta che scoprire cosa riportano le normative aggiornate.

"Il pellet fa più danni dell'amianto": le nuove disposizioni dello Stato gettano nel panico
Pellet vietato da oggi (Foto: Canva) – Bitonto TV

La verità sul divieto: ecco cosa dice la legge sul pellet

La novità del divieto immediato del pellet è in verità legata ai calendari vigenti sulla regolamentazione del riscaldamento. Il mese di marzo, dopotutto, segna l’inizio della primavera, portando con sé giornate più lunghe e temperature più miti. Pertanto, secondo il DPR numero 412 del 1993, in molte zone climatiche d’Italia scatta l’obbligo di spegnere i sistemi di riscaldamento, inclusi ovviamente quelli a pellet. Va da sé che le date di spegnimento varino in base alla fascia climatica di appartenenza, divise dalla A alla F.

Per le zone più calde, l’obbligo scatta prima, mentre nelle aree più fredde i sistemi potranno restare accesi più a lungo. Chi violerà le normative, rischia sanzioni da 500 a 3000 euro, con multe aggiuntive fino a 800 euro per chi non rispetta le regole condominiale o le normative comunali. In conclusione, il pellet non è stato vietato in maniera assoluta, ma il suo utilizzo viene regolamentato dalle norme vigenti sul riscaldamento. Restare informati è essenziale per evitare multe e gestire al meglio il consumo energetico della propria abitazione.