Discarica (Pixabay)-bitontotv.it
Per tutelare la salute di ambiente e cittadini, il primo cittadino di Bitonto si è servito di una vera e propria ordinanza.
La tutela dell’ambiente contro qualsiasi forma di inquinamento, che sta facendo ammalare Pianeta e coloro che vi abitano, è uno dei temi portanti dell’attualità.
L’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo, qualsiasi aspetto della vita quotidiana sembra ormai essere contaminato.
Il contrasto alle emissioni, le bonifiche di siti e vaste aree naturali, qualsiasi settore economico e tutte le istituzioni, dalla politica comunitaria a quella locale, perseguono lo stesso obiettivo.
Sebbene si tratti di cause ridimensionate rispetto a quelle del Pianeta tutto, anche le singole città e i più piccoli paesi, con tutte le loro aree circostanti, sono alle prese con seri problemi di inquinamento e di igiene.
Come il primo cittadino nella veste di Francesco Paolo Ricci, sindaco di Bitonto, che è intervenuto sul tema dell’ex discarica di Ecoambiente, attraverso un provvedimento che egli stesso nelle sue dichiarazioni a mezzo stampa e social, descrive come fondamentale per evitare danni all’ambiente e alle persone.
Il sindaco lo descrive come un atto dovuto, per una circostanza che andrà approfondita attraverso azioni reali che coinvolgono tutte le sedi istituzionali.
Un’ordinanza, la n.135, firmata ieri, giovedì 27 febbraio, con effetto immediato e valida per sei mesi con possibilità di rinnovo o modifiche, che avrebbe proprio l’intento di tutelare l’igiene e la salute pubblica dei cittadini. Un’ordinanza necessaria dopo i risultati di analisi condotte da specialisti e tecnici nei mesi precedenti.
Presenza di contaminazione con fonte primaria di percolato, cioè il liquido prodotto dai rifiuti, e conseguente inquinamento della falda acquifera sotterranea. Per non lasciare nulla al caso, nuove analisi sono state predisposte con la supervisione di Asl Bari e Arpa Puglia.
Essa dispone il divieto assoluto di estrazione e di utilizzo a uso agricolo e domestico dell’acqua dai pozzi autorizzati presenti nel raggio di un chilometro, da quella che è l’ex discarica di Ecoambiente, che si trova nella città di Bitonto, precisamente alla Contrada Torre d’Angera. Nell’ordinanza sono descritti precisamente tutti i pozzi attraverso uno schema analitico di fogli e particelle catastali.
Naturalmente trattandosi di un divieto, prevede sanzioni per i trasgressori, anche se in questo caso ci andrebbe sotto la salute stessa. In ogni caso la violazione del divieto significherà incorrere nel rischio di una denuncia all’autorità giudiziaria come prescritto dall’articolo 650 del Codice Penale.
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