Inps, dopo 35 anni il disastroso cambio di rotta: pretesi indietro migliaia di euro | Comunicazioni urgenti partite a raffica

Inps, dopo 35 anni il disastroso cambio di rotta: pretesi indietro migliaia di euro | Comunicazioni urgenti partite a raffica

soldi dovuti all'INPS-(Pixabay)-Bitontotv.it

Improvvisamente, dopo tanto tempo, le regole applicate dall’INPS sono cambiate: ecco che cosa ci aspetta ora e in futuro.

Non è più come prima,  da oggi fa fede solo questa convenzione: è cambiato il sistema delle pensioni.

Guai per chi si è trasferito all’estero, lasciando il Bel Paese, per loro le tasse sono salatissime.

Scopri che cosa è cambiato e perché tanti cittadini nati in Italia sono andati su tutte le furie.

La notizia divulgata dall’INPS ha lasciato a bocca aperta per mesi i contribuenti italiani.

L’assegno pensionistico in Italia

La pensione in Italia viene riconosciuta ai cittadini che hanno raggiunto l‘età pensionabile, ovvero l’età anagrafica prevista dalla Legge e anche quella contributiva. Si tratta di un tasto dolente e di un terreno scivoloso, che mette lavoratori dipendenti e lo Stato gli uni contro gli altri. Il sistema previdenziale italiano infatti, potrebbe ritrovarsi sull’orlo del collasso, dal momento che i cittadini prossimi alla pensione sono molti di più di coloro che continuano a versare i contributi del proprio lavoro.

Questo è uno degli effetti della disoccupazione e anche della conseguente fuga di cervelli che è verificata negli ultimi decenni nel Bel Paese. Dunque, meno giovani lavorano e meno anziani possono accedere al pensionamento. Questo provoca un aumento dell’età pensionabile, da cui deriva il malcontento di tanti cittadini. Ancor più aspro è il malcontento di molti italiani che negli anni scorsi si sono trasferiti all’estero. A loro è stata riservata un’amara sorpresa. Scopriamo di che cosa si tratta.

grave notizia dall'INPS
dietro front dell’INPS-(Deposithphoto)-Bitontotv.it

Le tasse applicate alle pensioni

L’INPS con il messaggio pubblicato il 3 aprile 2023, ovvero l’avviso numero 1270, ha imposto nuovi criteri di esenzione per quanto riguarda il regime di imposta che si applica ai pensionati che risiedono in Bulgaria, annullando l’adozione della Convenzione italo-bulgara che tutelava i contribuenti dalla doppia imposizione fiscale. La novità ha coinvolto i pensionati della Gestione privata e non i pensionati della Gestione pubblica. Per effetto di questa modifica, la cittadinanza bulgara è la condicio sine qua non, e cioè la condizione necessaria per poter ottenere l’assegno pensionistico. Questo vuol dire che i pensionati italiani che si sono stabiliti in Bulgaria possano definirsi fiscalmente residenti in Bulgaria anche ai sensi della Convenzione, e quindi ottenere la defiscalizzazione in Italia della pensione percepita dall’INPS, ma solo se hanno già la cittadinanza bulgara.

Come si legge tra le pagine web del portale ufficiale dell’INPS, senza tale certificazione i redditi di pensione saranno assoggettati a tassazione nel nostro Paese secondo la vigente normativa italiana. Solo chi ha la cittadinanza nel nuovo Paese potrà essere detassato.