Accidenti quanta cenere questo Pellet: sbagliavo tutto | Questo è il migliore e lascia pochissimi residui
Se ti sembra che la stufa a pellet ti produce troppa cenere, forse stai sbagliando qualcosa. Il prodotto che utilizzi potrebbe non essere adatto.
La stufa a pellet è tra i sistemi di riscaldamento più utilizzati, soprattutto in alcune zone. Un po’ per il suo alto rendimento a livello di calore, ma anche per l’aspetto, diciamolo.
È come avere un camino, con la fiamma che guizza e rende tutto più romantico, ma senza l’ingombro della legna e la sporcizia che produce.
Il pellet infatti è venduto in comodi sacchi che possono essere impilati uno sull’altro, o svuotati in un contenitore da tenere lì accanto, per comodità. E l’unica sporcizia che produce è la cenere di combustione, ma all’interno della stufa.
Se però ti sembra che ne stia producendo troppa, forse sbagli qualcosa. Magari non stai usando il pellet giusto. Scopri qual è il migliore.
Stufa a pellet: scegli il prodotto giusto che non fa cenere
La stufa a pellet oltre all’innegabile fascino, è anche un sistema che non produce inquinamento dannoso e che utilizza un combustibile che ha basso impatto sull’ecosistema. Sicuramente si tratta di un modo ecologico di portare calore alle nostre abitazioni. E a fronte di una spesa iniziale di acquisto e installazione, non ha costi alti di manutenzione se non la normale pulizia annuale da parte di un tecnico abilitato.
E mentre il prezzo del gas sale, chi usa il pellet ha un costo mensile abbordabile. Per tutti questi motivi moltissimi si sono convertiti a questo tipo di riscaldamento. Ma qual è il pellet migliore?
Il pellet migliore
Al momento della scelta del pellet bisogna guardare non soltanto il prezzo, che può variare dai 4-5 euro fino ad arrivare a 15-20 a sacco da 15 chili. I criteri di scelta devono tenere conto di molte variabili. La categoria, che può essere A1, A2 o B, dove la prima è la migliore. Il diametro del pellet, che dovrebbe essere di 8 millimetri, e poi il potere calorifico e la quantità di residuo, ovvero la cenere. Questa dovrebbe essere inferiore allo 0,7%, mentre il potere calorifico, ovvero l’energia sprigionata dalla combustione, dovrebbe essere compresa tra i 4,7 e i 4,8 kWh/Kg.
Ma oltre questi parametri, che sono riportati in etichetta, c’è anche il tipo di legno da prendere in considerazione. Tieni presente che il migliore legno, che ha un’ottima resa, è quello di faggio, ma produce più cenere. Quello di abete al contrario ha un rendimento appena un po’ più basso ma anche un residuo meno consistente. La scelta ideale? Un mix tra i due.