Little Big Italy: il conto del ristorante viene pagato proprio da lui | Vietato imbrogliare
Little Big Italy ha saputo conquistare il pubblico e Francesco Panella convince. Ma tutti si chiedono: chi paga davvero il conto?
Nel folto e variopinto panorama di programmi che parlano di cucina e ristorazione, da qualche anno ha fatto la sua comparsa Little Big Italy.
Simpatico show che mostra lo spirito imprenditoriale italiano all’estero. I ristoratori vengono consigliati dai nostri connazionali che si sono ormai trasferiti lontani dalla Patria.
E ad ogni puntata Francesco Panella assieme a 3 italiani all’estero mostrano la città, la raccontano attraverso le loro esperienze e poi si ritrovano davanti ad un piatto che dovrebbe essere della nostra tradizione. Dovrebbe, perché a volte nemmeno vi si avvicina.
In tutto questo, la domanda che il pubblico si pone è la medesima: ma alla fine del pranzo il conto chi lo paga?
Little Big Italy: chi paga il conto?
Francesco Panella gira il mondo ad assaggiare piatti che spesso farebbero impallidire chiunque. Ma lui no, lui resta impassibile anche di fronte alla “pizza toscana” servita a Stoccolma che, confessa a Sorrisi e Canzoni, tra gli ingredienti della farcitura contava “ l’ananas, il pollo, spezie varie, il peperoncino e altri ingredienti non ben definiti che non ho riconosciuto: un delirio”. Del resto è difficile che la cucina italiana sia ben riprodotta altrove.
E Panella non si spiega come sia possibile che certi ristoratori siano riusciti a stravolgere tanto la loro stessa cucina, partendo dall’Italia. E facendosi contaminare da quella del luogo, che sempre più spesso prende il sopravvento sui piatti della tradizione. Così dice a lacucinaitaliana.it “Fanno l’errore di abituarsi a un modo diverso di mangiare e lo riportano nei piatti della nostra tradizione, stravolgendoli. Poi possono anche esserci difficoltà oggettive: per esempio può essere complesso trovare le materie prime“.
La verità che non ti aspetti
In ogni puntata di Little Big Italy dunque 3 italiani all’estero portano il conduttore in quello che è il loro ristorante preferito, per decretare il migliore della cucina italiana fuori dai nostri confini. E spesso anche da quelli del gusto. A Vanity Fair ha scherzato: “Prima di mangiare mi diverto sempre, è dopo che mi diverto meno. Improvvisamente un sogno può trasformarsi in un trauma”.
Come a dire, tutto quello che mangiamo viene poi assimilato dal nostro corpo. Che non sempre gradisce. Per quanto spesso i padroni di casa si siano impegnati, il risultato potrebbe non essere all’altezza delle aspettative. Ma alla fin fine, partecipare a questo programma come ad altri simili, ha l’obiettivo di farsi conoscere. Ecco perché il conto lo pagano gli stessi ristoratori ospitanti.