Sei curiosità sul Salento

Il Salento è una meta di vacanza che, come ben si sa, negli ultimi anni ha guadagnato tantissimi consensi. Sarà per quel mix unico tra natura e tradizioni, per la magia della sua cucina o per l’atmosfera: di certo c’è che tutto noi conosciamo almeno una persona che l’ha scelta per le vacanze.

Quando si chiama in causa questa parte di Puglia, non si possono non prendere in considerazione alcune curiosità che possono aiutare a scoprirla. Scopriamone assieme sei nelle prossime righe.

Atmosfere da Parc Güell

Avete trascorso qualche giorno a Barcellona e vi sono rimasti nel cuore gli avveniristici colori di Parc Güell? Non tutti sanno che, in Salento, è possibile trovare un posto con atmosfere molto simili. Si tratta del cosiddetto Eremo di Vincent. Situato a Guagnano, nel leccese, è la casa museo del pittore Vincent Brunetti. Colori, statue, strutture sorprendenti, il tutto realizzato con materiali di recupero: ecco le peculiarità di quello che, ad oggi, è considerato uno dei luoghi più eccentrici e affascinanti dell’intera Puglia.

Simbolo incontrastato di prosperità

Se dopo aver trascorso una vacanza in Salento si ha intenzione di tornare con un dono speciale per chi si ama, una buona idea prevede il fatto di focalizzarsi sul pumo. Questo portafortuna, simbolo incontrastato di prosperità, raffigura il bocciolo del fiore dell’acanto (anche se, nel corso degli anni, sono state messe in primo piano numerose varianti).

Presente in tutte le case tradizionali salentine, veniva spesso scelto per i pomelli della ringhiera dei balconi ed è da sempre legato al culto della dea Pomona. Per gli amici o i parenti amanti del fashion, ci si può orientare verso doni come il pumo salentino portafortuna di Pidipumo, che può essere anche indossato come meraviglioso gioiello.

L’artigianato della cartapesta

L’artigianato della cartapesta è uno dei simboli delle tradizioni leccesi. Quando lo si nomina, è interessante capire da dove tutto è iniziato. Il primo passo concreto di quello che, oggi come oggi, è uno dei più felici esempi del patrimonio artistico pugliese, è stato compiuto grazie al leccese Pietro Sorgente, artigiano al quale venne commissionata l’esecuzione, nel lontano 1782, di una statua per la Chiesa del Lizzanello.

Il falò più grande del Mediterraneo

Quando si parla di Salento e delle sue tradizioni, la prima immagine che viene in mente è quella della Notte della Taranta. Festa indubbiamente molto famosa – è ormai diventata un evento musicale e di spettacolo di portata internazionale – non è certo l’unica degna di nota in Salento. Da non dimenticare, infatti, è anche la Focara di Novoli. Parte delle celebrazioni dedicate a Sant’Antonio Abate, la festa in questione è celebre in quanto, durante i giorni in cui va in scena, si accende quello che è considerato il più grande falò del Mediterraneo.

La leggenda di Capo Leuca

Capo Leuca è una delle zone più suggestive della penisola salentina. Attorno al suo nome, però, aleggia una leggenda molto triste. Secondo la tradizione, ai tempi delle scorrerie dei Saraceni in loco sarebbe vissuta una giovane che, innamoratasi di uno di loro, avrebbe avuto da lui un figlio, con conseguenti critiche e discredito da parte degli abitanti del paese. Impazzita dopo il parto, avrebbe deciso prima di allattare il neonato per far sì che non patisse la fame nell’aldilà e, successivamente, di buttarlo tra le onde. Dopo notti e notti ad ascoltare le reminiscenze del pianto del piccolo, avrebbe deciso di porre lei stessa fine alla sua vita, sempre buttandosi in mare.

Oggi come oggi, secondo la tradizione, nelle notti d’inverno si riuscirebbe a udire il vagito del bimbo innocente in corrispondenza di Capo Leuca.

Il passaggio dei fantasmi

Rimaniamo sempre a Leuca concentrandosi sul suo santuario. Qui, secondo una delle tante leggende locali, le anime dei defunti si fermerebbero un po’ prima di proseguire verso il paradiso.