La cattiveria in Rete

La Rete, si sa, è sempre più invasa da messaggi equivoci, fuorvianti e offensivi lanciati e scambiati tra gli utenti, fino a generare una vera e propria comunicazione basata sull’odio che richiederebbe una rieducazione e formazione specie nei confronti dei giovani utenti del Sito. È la spinta alla ricerca di campagne e soluzioni al fenomeno che ha determinato qualche mese addietro la discesa in campo di ASSTEL, l’Associazione di Categoria delle Aziende di Telecomunicazioni, schieratasi al fianco della community “Parole O-Stili”. Fondata da Rosy Russo, quest’ultima associazione, rigorosamente no-profit, tiene a battesimo un autentico “Manifesto” della comunicazione non violenta, che porti sostenibilità e responsabilità nel linguaggio di tutti.

Il “documento” è stato sottoscritto da Pietro Guindani, presidente di Asstel, e dalla stessa Russo. Entrambi auspicano un ravvedimento da parte di tutti. Persone, aziende, politici e editori devono fare ognuno la propria parte verso una maggiore sobrietà di espressione. Che possa forgiare al meglio le generazioni del futuro. Compreso, sostiene Guindani, una alfabetizzazione digitale tra i giovanissimi, tramite un progetto di educazione civica, da portare nelle scuole primarie e secondarie. La libertà di cui si gode in ambito web è pressocché totale.

Ed è per questo che urge responsabilità per un uso corretto di Internet nei campi più disparati. Pur offrendo strutture, che sono vere autostrade di informazione, ASSTEL non può essere solo un vettore di divulgazione. È il caso delle fake news che, nonostante l’impegno a che siano neutralizzate, prolificano sempre più risultando dannose oltre che nel sociale, anche in campo economico. “La platea degli utenti si è ancor di più incattivita nel periodo di pandemia” sottolinea l’ideatrice dell’associazione “Parole O-Stili” Rosy Russo. La quale si dice “entusiasta della collaborazione offerta dalla associazione delle aziende di telecomunicazioni”. E fiduciosa per una auspicata solidarietà da parte di tutti.