Firenze riapre gli scrigni dell’arte
Uno squillo di tromba l’ha lanciato in questi giorni la Cultura, con la riapertura di musei e siti archeologici nelle regioni gialle. Firenze ha ripristinato l’accesso alle sue meraviglie tramite il direttore del Polo Museale della città Eike Schmidt. Il primo nell’elenco è stato il giardino Boboli che, nonostante una giornata molto fredda, ha accolto un bel po’ di visitatori nella giornata di domenica. Con il direttore, hanno assistito alla cerimonia di apertura il sindaco del capoluogo fiorentino Nardella e il Governatore della Toscana Giani i quali, entusiasti della novità, hanno elogiato Schmidt per il coraggio mostrato nell’occasione, e la passione e la competenza con cui svolge il proprio operato.
Nelle scadenze di questa stessa settimana figurano anche gli sblocchi degli ingressi di Palazzo Pitti e della Galleria degli Uffizi. A coloro che si apprestano, per la prima volta, a visitare il capoluogo toscano ci piace segnalare che il giardino Boboli, insieme con Palazzo Pitti, forma un’unica reggia, a suo tempo dimora dei Granduchi di Toscana. E che sono ben 40 le sale che si possono visitare al secondo piano della Galleria degli Uffizi
Un lento e prudente ritorno all’arte, che ci fa riassaporare il gusto per il bello e conoscere il fascino e la storia che trasmettono milioni di opere disseminate nei musei di tutta Italia. Una decisione che di certo non avrà effetti sull’economia del Paese, ma che comincia a diffondere un barlume di luce per i tempi bui che attraversiamo.